Scheda botanica Borragine
Borragine
FAMIGLIA: Boraginaceae
NOME SCIENTIFICO: Borago officinalis L.
NOME SARDO: piu-piu, biccu ‘e crobu (fiore), burràccia, limbuda,pani de mei, pitz’e cabombu, pitz’e colòmbu, pitz’e gabòmbu, pitza carroga, succiameli, chiu chiu.
La borragine è una pianta erbacea annuale alta 20-60 cm, molto diffusa in Sardegna: vegeta nei campi incolti e aridi, lungo i sentieri e nei bordi delle strade. Caratterizzata da foglie di forma ovata e da fiori che bocciano da marzo all’estate, in una corolla di colore azzurro-violetto, e più raramente bianca. Il frutti è un achenio. Tutte le parti della pianta sono coperte di setole biancastre.
PERIODO DI RACCOLTA: da marzo a settembre.
PARTI UTILIZZATE: foglia intera, fiori, steli.
PROPRIETA’ ED IMPIEGO
Nella medicina popolare sarda le foglie e i fiori di borragine vengono utilizzati per la preparazione di decotti e tisane dalle proprietà diuretiche, depurative, sudorifere, emollienti nelle vie respiratorie (raffreddori e bronchiti) e sedative della tosse. I cataplasmi di foglia sono ritenuti utili nella cura di eczemi e malattie della pelle.
CUCINA
Utilizzata come verdura selvatica, le parti aeree tenere (in fase giovanile, prima della fioritura), o le sole foglie, crude o cotte, vengono consumate in insalata, in fritture e nei ripieni per i ravioli, in sostituzione agli spinaci. Il fiore viene utilizzato in insalate o sciroppato e anche candito per ornare i dolci.
ATTENZIONE: L’uso terapeutico e culinario nella Borrago officinalis è attualmente sconsigliato, per la presenta nelle foglie e nei fiori di alcaloidi pirrolizidinici, sostanze con attività epatotossica e potenzialmente calcerogene.
CURIOSITA’
Sai perché la borragine viene chiamata anche succiameli? Sin dall’antichità, i bambini e i ragazzini usavano succhiare il fiore, nettarifero e con un buon sapore zuccherino.
Ultimo aggiornamento
26 Maggio 2021, 17:43